martedì 12 aprile 2011

Soldatini di piombo



Ammetto la mia poca – pochissima – fantasia. Quando mia figlia deve recarsi ad una delle centinaia di feste di compleanno, mi armo di pazienza, vado dal mio amico Amilcare il libraio e acquisto un paio di libri per il festeggiato (e la festeggiata).

Solitamente mi indirizzo sul mio primo compagno di lettura, Emilio. Fu il primo che mi fece viaggiare, prima ancora del treno, dell'aereo, del traghetto.

Quasi sempre accompagno mia figlia nei luoghi deputati alla festa di compleanno. In una di queste occasioni, ho visto sul banco dei regali due dei miei libri, due titoli del mio amico Emilio. Stessa casa editrice, stessa collana. Stessa confezione. Le fatiche di Salgari, del mio amico Emilio, hanno subito l'umiliazione del riciclo. Lo sguardo imbarazzato di uno dei genitori ha fatto da prova definitiva. I due romanzi stavano lì, tristi e intonsi, in mezzo agli sfavillanti Pokemon, alle psichedeliche Winx, ai teneri Winnie The Pooh. I bambini non erano nemmeno sfiorati dall'idea di aprirli, di annusare il suo profumo, di farsi trasportare in altri mondi da quelle parole.

Anche mia figlia, aimè, non è tentata da quei viaggi ad occhi chiusi. Il vecchio Emilio sembra un soldatino di piombo di fronte ad un videogioco in 3D. Sandokan contro SuperMarioBros: manifesta inferiorità, gara sospesa.

Ho provato anche a metterla sul patetico: “Leggilo, fallo per il tuo papà”. Ma non è così che si fa, lo so. Il ricatto morale è anti-pedagogico. Quella è una delle frasi più controproducenti che si possa pronunciare.

La lettura non è affatto un piacere naturale, ma una sofisticata tecnologia psichica. Inutile metterci il carico dei sensi di colpa. Il rischio è quello di costruire un muro tra il bimbo e il libro. Qualche mese fa sorpresi mia figlia a giocherellare con “Il corsaro nero”. Aveva gli occhi lucidi e mi disse. “Ti offedi se ti dico che questo libro non mi piace, papà?”.

Da allora mi muovo con cautela, parlo distrattamente di letteratura e solo se interrogato. Le spiego che non c'è nulla di cui vergognarsi, anzi, che la lettura può essere anche un'attività dignitosa: però è un'usanza tipica dell'età adulta. Capirà quando sarà grande. Non c'è fretta. Vai pure a vedere la Tv o a combattere il mostro dei videogiochi.

Chissà, magari (spero presto) potrei veder sparire dalla mia traboccante libreria un Verne, un Rodari, un Twain.

Speriamo non un Henry Miller, per tutelare la sua integrità in più a lungo possibile.
O un Pavese, per farla ridere ancora un po'.
O un Kerouac, per non farla diventare troppo ribelle.
O un De Beauvoir, c'è troppo tempo per diventare femminista.
O un Welsh, perchè spero stia lontana per tutta la vita dalle droghe.
O un Baricco, per evitare di diventare ampollosa.
O un Tabucchi, perchè non sarebbe ora per lei di una rivoluzione.
O l'ultimo libro di Vespa, perchè vorrebbe dire che in casa c'è un tavolo che traballa.

La vita è piena di cattivi incontri, ma la libreria, forse, anche di più. Vada come vada. Basta aspettare.

Le case sono pieni di libri. L'importante è non far sapere ai nostri figli che quei libri sono i nostri.
Potrebbero capire troppe cose... 

10 commenti:

  1. "una sofisticata tecnologia psichica" che ognuno costruisce a suo modo e tempo...già avere dei libri "vissuti" in casa sta diventando cosa sempre più rara...far sapere e mostrare la loro esistenza è un ottimo stimolo..prima o poi verranno "rapiti" per essere rivissuti...tempo al tempo.

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  2. bisogna saper entrare in un'altra dimensione e toccare l'argomento con la spensieratezza dei fanciulli parlando senza pedanteria anzi con estrema leggerezza e humour del piacere di leggere,di sentirsi partecipi di un processo di scrittura come se fossimo presi in un'avventura che ci fascina e non smette di sorprenderci e incuriosirci...invitarli come se nulla fosse ad entrare in un'esperienza nuova,come in un gioco...allora forse,col tempo,qualcosa dell'ordine della curiosità si muoverà...

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  3. lucia.tombari@libero.it12 aprile 2011 alle ore 09:14

    anche per la lettura ci sono i tempi giusti..grazie per il suggerimento..sposterò un un pò di libri anch'io ..per non far fare a Zoe precoci o brutti incontri..e come per la tv e internet vigilerò ma ci sarà sempre all'altezza della sua piccola mano qualche bel libro colorato magari anche da rompere o da mangiucchiare..altrimenti Aldo e ai giovani scrittori come te verranno a mancare in futuro quei famosi e ultimi 3 lettori.....;-))

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  4. I nostri figli e la lettura... . Tasto doloroso e, per noi genitori, imbarazzante.
    Mai figlia era piccola, forse sei o sette anni, ed io al posto di cappuccetto rosso e di Ali Babà, avevo preso a raccontarle le gesta eroiche di Ettore ed Achille, di Ulisse e la Maga Circe, ed anche di Kamamuri e Sandokan... . Quando avevo la sua età avevo fantasticato su questi personaggi, come sul Piccolo Lord, sul bimbo di Senza Famiglia e la mitologia greca... . Avevo, perfino, trovato ed acquistato tutta una serie di fumetti coloratissimi che parlavano di loro, ma sentivo di non riuscire ad interessarla, così come non l’avevano interessato quei fumetti per quanto colorati ed accattivanti.
    Oggi è adulta e laureata, ma credo che gli unici libri che abbia effettivamente letto, siano quelli che le hanno imposto al liceo. Una sconfitta a tutto campo, ahimé, della quale mi dolgo come di un mio personale fallimento.

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  5. non credo di essere particolarmente fortunata, né ho la presunzione di essere un migliore educatore ma mia figlia legge come ho letto io, quasi in maniera compulsiva, prova di tutto a volte le piace molto a volte meno ma non appena può la ritrovo con un libro in mano! non so se posso ringraziare il fatto che in casa nostra è sparita la televisione, telegiornali compresi con grande disapprovazione degli amici adulti, ai bambini non importa, non ci pensano mai, il sabato e la domenica possono guardare qualche film in dvd......ma il libro la fa da padrone in casa nostra anche il piccolo di casa che nonostante ADORI come tutti i suoi coetanei i giochi elettronici se gli si propone la lettura non dice mai di no, compreso salgari e la mitologia.....

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  6. sto ripensando alla mia seconda mamma , bibliotecaria saggia e integerrima...mi ha portato alla lettura dosando inizialmente , quando non sapevo ancora leggere bene, le letture ad alta voce di tutte le favole possibili , le classiche , le russe, le africane fino alle raffinatissime persiane. Poco per volta romanzi per bambini da Cuore a Pinocchio a Tartarin di Tarascona . Poi sono passata quasi spontaneamente agli autori russi contemporaneamente a Via col Vento e a tutta la Delly e simili da mia nonna paterna. Poi americani ed ebrei e Pavese e Pasolini e psicanalisi e politica. Ho letto di tutto e di più, sono onnivora come in tutto e solo adesso ho una grande necessità di dividere il bello dal brutto e di far emergere tutto quello che ancora vale la pena in mezzo a tutto quello che andrebbe buttato semplicemente via. Avevo regalato un libro , unico ad avere successo alla figlia di un amico pediatra...Mafalda e me l'ha ricordato giorni fa ! Sono stata fiera quando mio figlio mi ha detto di aver letto 'la Storia ' della Morante e so che mia figlia ha letto tutte le saghe possibili di Harry Potter . Io ho solo visto tutti i film proibendole di raccontarmi come vanno a finire...;-))<3

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  7. Adoro Aldo.Quanto questo pensiero è universale oggi.Io glieli leggevo a mio figlio,letteratura adatta all'età finché mi ascoltava ma almeno l'ho fatto entrare in mondo di fantasia e di verità universale.Chissà,li ho tutti conservati e più tardi forse li leggerà ai figli.Tutto ho dato ad altri bambini(giocatoli,vestiti,...) ma i suoi libri no,sono una parte sua come i miei libri sono una parte mia e finché ci saro',saranno nella mia biblioteca.Un libro è un'anima.Grazie,ti pubblico e ti leggo sempre appena posso.Laura dalla Francia

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  8. Aldo hai ragione....La lettura non è affatto un piacere naturale, ma una sofisticata tecnologia psichica.Ho iniziato a leggere le fiabe a mio figlio, ma lui si scocciava e mutava sempre il finale, pensavo.. bella fantasia....poi crescendo mi disse che erano favole noiose e che i libri non gli piacevano. Io ci rimasi male, addirittura pensai di aver sbagliato l'approccio.. un giorno mi disse, mamy quello che scrive non conosce i gusti dei bambini, perchè non è bambino,,,è un grande che scrive cose diverse... preferisco i giochi... Non tentai più nè di leggergli libri nè di spingerlo a farlo, adesso è grande e spesso trovo nella sua camera libri diversi...ora è lui che stimola me....e lo fà rispettando le mie scelte, cosa che io non feci,,,, Grazie caro Aldo

    eleonora b.

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  9. E' solo questione di tempo, dobbiamo imparare ad aspettare che i frutti maturino

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  10. carissimo Aldo , mi riporti indietro di 50 anni, quando ricevetti il mio primo libro in regalo " il libro della Jungla" uno dei regali più belli che potessi ricevere. Avevo appena sette anni e solo da un'anno avevo imparato a leggere, mi tuffai letteralmente nella lettura, immedesimandomi in Mowgli e vivendo attraverso lui delle meravigliose avventure, che solo la mia fantasia di bambina poteva immaginare! Da allora non ho mai smesso di leggere,la passione per la lettura l'ho ereditata da mio padre, anche lui accanito lettore, non sono riuscita a trasmettere con la stessa intensità questa passione ai miei figli, che sì leggono ..mah...

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